Le mappe concettuali nello studio dell'ambiente geografico

Autore/i del documento: 
Grado scolastico: 
Scuola Primaria
Anno: 
2016
Congresso: 
Lingua: 
Italiano

Il modello didattico proposto scaturisce da una sperimentazione pluriennale nell’ambito della programmazione curricolare di geografia, rivolta ad alunni del secondo biennio della scuola primaria (9-10 anni).
Le insegnanti si sono avvalse delle linee metodologiche di un progetto innovativo di scienze che identifica l’alunno come protagonista del suo processo di apprendimento, attraverso il problem solving, che si attua mediante le fasi di esplorazione-invenzione-scoperta.
Le mappe concettuali si sono, nel corso degli anni, inserite nel percorso arricchendolo e diventando, per gli alunni, uno strumento di lavoro, anche metacognitivo.
L’uso di “parole-chiave” e “parole-legame” ha favorito la trasformazione delle conoscenze in competenze e la generalizzazione dei concetti.
Punto di partenza è stato il vissuto degli alunni con uscite didattiche sul territorio, arricchite dalla presenza di un esperto ambientalista e dallo svolgimento di attività con modalità cooperative, per favorire la motivazione e predisporre i bambini all’osservazione attenta e consapevole. Il materiale e le informazioni raccolte sono riportate in classe e rielaborate insieme, dapprima per una visione globale dei vari aspetti del territorio (paesaggio). Segue l’approccio analitico di studio e ricerca, per cogliere gli elementi tipici di ciascun ambiente geografico e le relazioni tra essi. L’elaborazione del “sapere geografico” si collega con quella del “sapere biologico-scientifico” e del “sapere storico”.
Gli alunni sono costantemente stimolati alla costruzione di connessioni causa-effetto e spazio-temporali.