Cooperative Learning e correzione dei compiti delle vacanze

Autore/i del documento: 
Grado scolastico: 
Scuola Primaria
Anno Scolastico: 
2009/2010

Grazie alle varie strutture del cooperative learning acquisite a settembre 2009, all’inizio dell’anno scolastico, ho potuto subito organizzare il lavoro di correzione dei compiti delle vacanze e al contempo di verifica dei pre-requisiti per la classe quarta elementare.
A dire il vero non immaginavo di riuscire a fare il tutto in una settimana. Per la precisione ci sono voluti tre giorni per la correzione specifica del libro e, compresi i tre, cinque in tutto per entrambi gli obiettivi prefissati. Sono stata veramente molto soddisfatta, al punto tale che ho continuato a servirmi delle varie tecniche del coop. learn. per tutto il corso dell’anno e sempre con risultati ottimali.
La mia esperienza iniziale è stata questa: il libro delle vacanze era suddiviso in due ambiti, quello matematico-scientifico e quello linguistico-antropologico. Io mi sono occupata del primo. Quella parte constava di ben 30 pagine organizzate in esercizi, problemi, spiegazioni matematico-scientifiche, esperimenti di scienze, esercizi di statistica e probabilità e anche qualcosina di educazione all’immagine. Nella classe nella quale insegno ci sono 26 alunni in tutto, si trattava allora di organizzare la correzione, rapportando, in maniera poco faticosa, ma coinvolgente, il numero di pagine del libro al numero dei bambini della mia classe. Allora ho distribuito loro in maniera casuale dei cartoncini numerati da 1 a 26, quindi ho proceduto facendoli mescolare tra loro, e facendoli girare per la classe, occupando tutti gli spazi percorribili.
Durante questa fase gli alunni avevano il comando di tenere il cartoncino con il numero in tasca e il comando di non parlarsi. Al mio segnale di stop ogni bambino ha tirato fuori dalla tasca il proprio numero e, sempre in silenzio, lo ha sollevato all’altezza del viso in cerca del numero precedente o successivo. Mentre si accostavano in sequenza gli ho suggerito di formare gruppi di 5 bambini massimo, quindi nel giro di pochi minuti si sono formati ben 5 gruppi, però con un alunno fuori. Allora l’ho fatto inserire nell’ultimo gruppo ottenendo così 4 gruppi da 5 elementi ed 1 gruppo da 6. Quando i bambini si sono seduti ho chiesto ancora loro di darsi un numero in senso orario o antiorario, da 1 a 5 e, nell’ultimo caso, da 1 a 6 e di aprire tutti insieme il libro delle vacanze alla prima pagina della parte che mi riguardava.
Definita questa parte ho chiesto ai numeri 1 di venire da me a prendere il bigliettino dove avevo annotato le pagine che avrebbero dovuto correggere solo i numeri in questione, dopo di che ho fatto altrettanto con i numeri 2, con i 3, con i 4, con i 5 (comprendendo anche il bambino numero 6). La situazione era dunque la seguente: i num. 1 avrebbero corretto dalla pagina numero 1 alla 6, i num. 2 dalla 7 alla 12, i num. 3 dalla13 alla 18, i 4 dalla 19 alla 24, i 5 ( e il 6) dalla 25 alla 30.
Nel frattempo ho assegnato i ruoli e cioè: tutti i numeri 4 sarebbero stati “custodi del tono di voce”, tutti i numeri 3 “custodi del turno di parola”(ruolo molto importante), tutti i 2 “custodi del silenzio” (cioè che segnalavano la necessità dello stesso alzando la mano), tutti gli 1 “responsabili della distribuzione di fogli”.
Devo precisare che il libro si presentava abbastanza equilibrato nell’alternanza delle varie attività correlate alle materie, quindi questo mi ha permesso di omettere la scelta delle pagine finalizzata a dare agli alunni esercizi omogenei per difficoltà e attività specifiche.
A questo punto ho chiesto a tutti gli 1 di lasciare il gruppo formato e formarne uno nuovo, quello per l’appunto degli 1. Lo stesso è stato chiesto a tutti gli altri numeri. Ovviamente l’alunno 6 si è seduto in gruppo con il gruppo dei 5.
Ho invitato anche i nuovi gruppi a rinumerarsi  per questa fase e così gli alunni hanno potuto riappropriarsi dei ruoli di “custode”, assegnati con i numeri precedenti, ma applicati alla nuova situazione.
È iniziata finalmente la fase della correzione e ovviamente del ripasso.
Tutti risultavano molto presi e concentrati e tutti a turno parlavano ed esponevano quanto fatto e come lo avevano fatto. È vero si chiacchierava, eccome se si chiacchierava, ma il bello era sentirli dire di compiti e di regole di matematica, di contenuti di scienze e di esperimenti che confermavano le teorie, di problemi e di possibilità ad approcciare a soluzioni giuste, ma diverse. Qualcuno mi chiamava per avere conferma della esattezza della “correzione” fatta.
Devo puntualizzare che i compiti delle vacanze erano stati assegnati con la libertà di scelta del lavoro da fare e senza pretendere che venissero eseguiti nella totalità. A me bastava che ripassassero con piacere e senza viverli come “l’incubo estivo”. Questo, logicamente ha creato una disparità di esecuzione degli esercizi svolti da ognuno in estate, ma proprio questo fatto ha anche scatenato una nuova situazione veramente interessante. Infatti chi non aveva svolto la determinata paginetta passava la parola al compagno successivo, che non solo la esponeva confrontandosi con tutti sull’operato, ma al contempo dava modo a chi non l’aveva fatta di svolgerne i contenuti con tanto di spiegazione, ripasso e controllo.
Sapevo che i bambini hanno mille risorse, ma onestamente non immaginavo che sapessero risolvere questo piccolo inghippo con tanta prontezza e serenità.
I dibattiti più accesi, ma sempre con un tono di voce moderato, riguardavano i problemi, come già detto, nei diversi percorsi risolutivi, ma anche gli errori dovuti al valore posizionale delle cifre nei numeri con gli zeri “segnaposto” come ad esempio 1080, oppure 100006 ecc. Parlavano anche di scienze, esseri viventi e no, i regni della natura ecc. Perfino immagine ha avuto una bella attenzione, poiché l’anno precedente molto si era parlato di “Puntinismo e Puntinisti” come ad esempio Paul Signac.
Al termine della correzione delle varie pagine assegnate per numero, ogni alunno è ritornato al gruppo di partenza con un foglio appunti e col proprio lavoro senza errori e controllato da me, che nella fase precedente ero stata consultata e avevo verificato l’esattezza delle esecuzioni.
A questo punto iniziava la seconda fase, quella della correzione di ogni pagina della parte che mi riguardava.
In ogni gruppo di origine o partenza, a partire dal numero 1, sfogliando il libro venivano date le giuste correzioni a tutti i membri. Correzioni correlate di spiegazioni e di osservazioni pertinenti. Quando un membro parlava gli altri verificavano anche il loro lavoro estivo e, ancora una volta, chi non  aveva svolto qualche esercizio provvedeva con rapidità e comprensione attivando un ripasso di gruppo. Naturalmente sono nati nuovi dibattiti, discussioni relative a modi diversi di fare i vari esercizi, precisazioni su come e quanto fatto. E qui è stato usato il sopra citato foglio appunti.
Quando ogni membro di ciascun gruppo ha terminato di comunicare le correzioni per la propria parte di pagine assegnate, si è passati alla fase del controllo o verifica.
In realtà questa è stata una fase veloce dove ogni bambino si è limitato a controllare di non aver saltato nessuna pagina e si è accertato di aver completato correttamente.
A questo punto il lavoro sembrava completato e gli alunni molto soddisfatti, però secondo me mancava ancora qualcosa, cioè una verifica personale e una sulla funzionalità del gruppo.
Allora ho invitato ancora una volta i bambini a prendere altri due fogli bianchi. In entrambi avrebbero dovuto usare la “mappa nel mezzo”, nel primo annotando cosa sentivano il bisogno di ripassare come argomento iniziale dell’anno, perché non particolarmente sicuri e, nel secondo, scrivendo il proprio parere sull’impegno mostrato da tutti i membri del gruppo, compreso il proprio, con eventuali nuovi propositi o suggerimenti.
Su quest’ultimo foglio c’è stato un po’ da discutere, perché inizialmente i bambini tendevano a prendersela se un compagno gli faceva un’osservazione sulla sua distrazione o sull’impegno poco costante. È stato un momento duro, ma molto utile, perché dopo qualche minuto ognuno ha capito l’utilità del proprio lavoro all’interno del gruppo, pertanto gli appunti e le osservazioni ricevute si sono rivelate uno stimolo e al contempo un motivo di insegnamento e quindi di crescita.
Quest’ultima parte, apparentemente la più delicata, in realtà in seguito, durante l’anno nelle varie attività, è stata gestita con molta serenità da parte di tutti e ogni insegnamento ricevuto, devo dire, che non è stato mai rimosso, né vissuto in maniera negativa.
Grazie al Cooperative Learning il mio lavoro ha guadagnato in tempi e spiegazioni, valorizzando al massimo le risorse di tutti i bambini e rendendoli sempre parte attiva e interattiva di lezioni auto condotte e condivise positivamente.

[Classe 4A Montessori]