Introduzione alle mappe concettuali

Lingua: 
Italiano
Cos'è una mappa concettuale?

Joseph Novak e il suo gruppo di ricerca hanno scoperto che le mappe concettuali sono un sistema valido ed efficace, per aiutare sia i docenti sia gli studenti a ottimizzare le loro prestazioni. I primi possono organizzare le lezioni, per renderle più efficaci, e gli studenti per scoprire i concetti chiave e i principi contenuti nelle lezioni, nelle letture o in altro materiale didattico e, in definitiva, per potenziare la qualità dell’apprendimento.
La mappa concettuale è un organizzatore mentale della conoscenza. Rappresenta una impalcatura che favorisce la motivazione ad imparare, in ogni fase dell’apprendimento.
Pertanto, la sua utilità è trasferibile a tutte le discipline, comprese quelle scientifiche. Intorno alle mappe concettuali si può organizzare una efficace attività didattica.
Ha scritto il matematico Polya, che "L'organizzazione della conoscenza è più importante della conoscenza stessa". Una buona organizzazione della conoscenza significa che i concetti di ordine superiore, che sono più generali, includono i concetti di ordine e complessità inferiore, che sono più specifici e meno generali. Per esempio, un concetto generale è quello di materiale, che comprende e mette in relazione altri concetti specifici come miscuglio, soluzione, sostanza, molecola, atomo, elettrone.


Come si costruisce una mappa concettuale?

Se si vuole imparare a costruire mappe concettuali, si devono seguire alcune regole.
La mappa concettuale deve sempre partire da una domanda di carattere generale.
Ecco alcuni esempi di domande centrali, dalle quali iniziare il percorso di costruzione della relativa mappa concettuale.

  • Quali sono le proprietà dei materiali che ci circondano?
  • Quali sono le forze fondamentali dell’universo?
  • Quali sono i fattori necessari per la crescita delle piante?

Un secondo suggerimento basilare per gli allievi è questo: preparare una serie di brevi riassunti dei concetti chiave e dei correlati concetti di ordine inferiore, a partire dalle domande centrali. Dai concetti chiave si passa a quelli più specifici e così via. In sostanza dal riassunto si costruisce la relativa mappa, argomento per argomento. Alla fine l’allievo avrà a disposizione un numero ridotto di fogli ove è riassunta la sua conoscenza – competenza.
Imparare a costruire le mappe in breve tempo non è semplice. La mappa concettuale non è un ‘’bignami ’’ didattico, ma uno strumento metacognitivo per imparare a imparare, che richiede tempi lunghi e l’aiuto di un docente o di un compagno esperto, almeno nella fase iniziale.

Per coloro che vogliono cimentarsi, per acquisire questa abilità, possono scaricare il relativo software da http://cmap.ihmc.us. Il software dell’IHMC consente di costruire mappe concettuali sul proprio computer.
L’allievo prepara la mappa concettuale, la quale può essere archiviata, ripresa e modificata giorno dopo giorno e diventa quindi uno strumento importante per seguire lo sviluppo intellettuale dell’allievo. Più ricche sono le mappe più significativo e più approfondito è l’apprendimento. La valutazione della mappa, e quindi dell’apprendimento, viene fatta tenendo conto del ritmo di apprendimento dell’allievo, della ricchezza degli allegati della
mappa (ipertesti, fotografie, prove sperimentali, disegni) e della sua articolazione.
La mappa diventa una specie di mini portfolio concettuale, in cui la conoscenza gerarchica è confrontabile con quella posseduta da un esperto.
La mappa concettuale ha dunque un principale obiettivo: la costruzione dell’apprendimento significativo.
Ci sono altri aspetti importanti che lo strumento metacognitivo dà facoltà di conquistare. La mappa concettuale aiuta a trovare le idee più importanti, in un determinato brano letto o di un argomento studiato. Può pure dare una mano a includere altre idee significative, osservando e disegnando le linee di collegamento fra i concetti. Per esempio, quando si definisce una matita utensile di scrittura, si lega l’idea, ossia il concetto di matita, alle idee di scrittura e di utensile.
La costruzione della mappa prevede la distinzione fra concetti e legami di connessione dei diversi concetti.
Consideriamo le seguenti parole:
gatto – mucca – pioggia – sabbia
mosca – gabbia – gioco – ombra
Le precedenti parole rappresentano dei concetti, perché possono essere riprodotti nella nostra mente e possono essere rappresentati con un’immagine, da parte degli allievi visivi, oppure con parole e suoni, da parte degli allievi verbali e uditivi.
Le parole seguenti sono concetti come le precedenti parole?
sono – il – allora – dentro
dove – è – quando – in
Esse non sono concetti ma parole legame, che servono a legare i concetti fra di loro. Talvolta si tratta di vere e proprie frasi di collegamento, che sono chiamate proposizioni legame.
In che cosa si distingue una mappa concettuale dalle annotazioni o dai riassunti?
La mappa fornisce una visione complessiva e gerarchica di quanto letto e/o studiato. Il riassunto si basa invece su un’organizzazione lineare dei concetti.

Come si costruisce una mappa nella fase iniziale

1. Si comincia dalla domanda centrale, chiamata anche domanda focale, riguardante l’argomento prescelto. Si compila la lista di tutti i concetti studiati e si scrivono i singoli concetti su post-it. Conviene iniziare con quattro o cinque concetti per volta.
Quali argomenti scegliere?
Qualche argomento familiare agli allievi, per esempio una attività sportiva; un argomento di scienze, studiato recentemente, purché si conosce a fondo; un argomento di storia già studiato e appreso.
Questa tecnica è consigliata all’inizio di una azione di formazione sulle mappe.
Non bisogna dimenticare che la lista dei quattro o cinque concetti iniziali ha una struttura lineare, come il riassunto, mentre la mappa concettuale, che vogliamo costruire, ha una diversa struttura, che chiamiamo di tipo gerarchico. Quindi è necessario trovare il concetto più generale e legarlo a tutti gli altri concetti, che sono più specifici e quindi subordinati, mediante le parole e/o le proposizioni legame.
2. Si comincia perciò a sistemare, sul tavolo oppure sulla parete, i post-it partendo dal concetto più generale. Se l’idea generale può essere suddivisa in due o più concetti uguali, allora questi concetti sono allineati su una stessa riga. La sistemazione dei concetti continua sino ad esaurimento.
3. I concetti sono collegati con linee e sulla linea c’è scritta una proposizione, che spiega perché questi concetti sono fra loro collegati. A mappa completata, tutti i concetti risultano fra loro connessi con linee e con proposizioni esplicative.
4. Le mappe complete sono diverse da ragazzo a ragazzo, pur descrivendo lo stesso argomento o lo stesso fenomeno. La mappa rappresenta insomma la costruzione personale della conoscenza, che è diversa per ciascun allievo. Le relazioni fra i concetti possono essere viste differentemente da ciascun allievo e, per questo, possono essere rappresentate in maniera diversa.

Quali sono le principali caratteristiche di una buona mappa?

Di seguito dettagliamo le principali caratteristiche di una buona mappa concettuale:

  • le mappe concettuali non sono simmetriche e non sono quasi mai perfette graficamente;
  • le mappe concettuali sono rappresentazioni schematiche, che legano alcuni concetti ad altri concetti e nient’altro;
  • non esistono mappe concettuali perfette per una data serie di concetti.

Tuttavia, dalla mappa si possono ricavare utili informazioni sugli errori concettuali, le famose misconcezioni, possedute dagli allievi. In sostanza, la mappa consente di tarare la didattica in classe e in laboratorio, in maniera da correggere gli errori concettuali e pervenire alla comprensione significativa da parte di tutti gli studenti.
Di seguito è disegnata una mappa scheletro, viene ricostruita dallo studente, dopo la lezione sull’energia, la temperatura e il calore oppure dopo aver studiato l’argomento.